L'ORSA MAGGIORE
Testi Fabrix - Web PaMa
Le mappe stellari riportate sono tratte dal software PERSEUS
Iniziamo dalla costellazione sicuramente più conosciuta del nostro cielo: l’Orsa maggiore, chiamata popolarmente “grande carro” anche se quest’ultima definizione è scorretta perché riguarda solo la parte finale del dorso e la coda dell’animale rappresentato.
Si tratta di una costellazione circumpolare, il che significa che alle nostre latitudini è visibile per tutto l’anno, quindi molto utile come punto di riferimento per trovare le altre costellazioni, prima fra tutte l’Orsa Minore con la sua stella più luminosa: la stella Polare. La cosa è molto semplice: indirizzate lo sguardo sul lato del trapezio opposto alla coda dell’orsa, immaginate una linea che seguendo la stessa direzione si allunghi per circa cinque volte il lato e finirete proprio sulla stella Polare.
ELIMINA LINEA
La Stella Polare
Ora invece concentriamo la nostra attenzione sulla stella centrale della coda dell’orsa, il suo nome è Mizar.
Se fissate bene lo sguardo noterete che si tratta di due stelle molto vicine tra loro, la compagna, infatti, si chiama Alcor, e sono una famosa coppia di stelle visibili già ad occhio nudo, anzi gli antichi ne facevano un test per provare l’acutezza visiva, ma loro avevano sicuramente un cielo migliore.
Puntando sulla coppia un piccolo binocolo, ad esempio un 8x30, noteremo tra le due principali un’altra stellina dal nome particolare: Sidus Ludovicianum, l’astronomo che la vide per primo, nel 1723 credendo di aver scoperto un nuovo pianeta, la intitolò al regnante dell’epoca Ludovico V, purtroppo per lui di pianeta non si trattava. Bisogna dire inoltre che la vicinanza tra queste tre stelle e solo prospettica e non fisica in quanto le loro distanze da noi sono molto differenti: 78 anni luce per Mizar, 86 per Alcor e oltre 300 per Sidus L.
Il sistema Mizar-Alcor visto con un binocolo
L’Orsa Maggiore e ricca di galassie, si può provare ad intravederne due con un piccolo binocolo, almeno un 8x40 sotto un cielo molto buio, sono M81 e M82, la M sta per Messier: astronomo francese che compilò il primo catalogo di oggetti non stellari nel 1774.
Si tratta di due oggetti extragalattici vicini tra loro, al binocolo appaiono come due tenui batuffoli appena visibili, considerate che si tratta di oggetti distanti svariati milioni di anni luce da noi.
Il campo per individuare M81, M82