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Cercare di descrivere la "Via Eterna" è sicuramente pretestuoso e un pò imbarazzante da parte mia, considerando la notorietà e grandiosità del percorso e dei vari personaggi che l'hanno resa famosa: da Julius Kugy ed Emilio Comici fino a Nives Meroi, Luca Vuerich e Romano Benet, quest'ultimi, unici a percorrerla in pieno inverno.
Si tratta di un itinerario alpinistico che, con un susseguirsi quasi ininterrotto di cenge e balconi, aggira ad un'altezza quasi costante, tutto il gruppo dello Jôf Fuart. Nel nostro caso, per ovvi motivi di sicurezza e limiti alpinisitici il percorso non risulta completo, infatti si giungerà fino al tratto di cengia che incrocia la Gola Nord Est in modo da proseguire lunqo quest'ultima fino alla cima dello Jof Fuart.
L'ambiente come si potrà constatare (almeno spero) dalle foto seguenti è selvaggio e affascinante, immerso nel vero cuore delle Alpi Giulie.
La "Via Eterna": così l'aveva chiamata Julius Kugy, scrittore ed alpinista che, tra la fine dell'ottocento e gli inizi del nuovo secolo, per primo, aveva intuito l'esistenza di questo "magico anello" percorso per la prima volta, nel 1930, dal grandissimo Emilio Comici.
Rifugio Corsi: sveglia alle 6:30.
Dopo aver fatto colazione ci si prepara per la grande giornata.
Le condizioni meteo sono davvero belle, cielo azzurro e limpido.
Riccardo (GA) mentre controlla le attrezzature nel suo zaino.
Il gruppo al gran completo, composto da: Antonio, Marco, Mickail, Laura, Pino, Enrico, Gianfranco, Riccardo (GA), Luca (GA), Paolo (GA) e il sottoscritto s'incammina verso la forcella Rio Freddo, seguendo il medesimo sentiero che porta alla ferrata "A. Goitan".
L'ennesimo gregge di stambecchi sembra augurarci una "buona giornata"..... (e sottolineo "sembra", poi capirete)
Rapidamente saliamo di quota, nonostante le dovute pause.
Abbandonati i pendi erbosi incominciamo ad inerpicarci su facili roccette, seguendo le medesime indicazioni che portano al sentiero attrezzato "A. Goitan"
Raggiunta la Forc. di Riofreddo ci ricompattiamo.
Proseguiamo arrampicandoci sulle rocce fino a raggiungere il ripido pendio
sotto la Cima di Riofreddo
Il sottoscritto e il mitico Pino (un esempio per l'intero gruppo)
Andando a sinistra si prosegue lungo il sentiero attrezzato "A. Goitan", ma noi ci dirigiamo verso destra (est) sotto una paretina per noi impossibile da immaginare come l'inizio della "Cengia degli Dei"
E' arrivato, quindi, il momento di imbracarci e definire i gruppi per le cordate.
Via, si parte......
l'arrampicata è divertente su rocce ben appigliate.
In breve raggiungiamo la cresta.
A est la Cima del Vallone sovrasta le altre montagne più lontane, .....
..........mentre a sud-ovest (dietro di noi) ancora si ammira la catena del Canin, il Foronon del Buinz e il Campanile di Villacco ..............
........e davanti a noi (nord) si apre la Valle di Riofreddo con la Cima del Cacciatore a svettare sopra le nuvole ancora basse
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