RIF. MONTE TALM
Testo di "Fabrix" - Web/Foto "PaMa"

Monti:
Alpi Carniche Centrali
Partenza:
Prico di Prato Carnico - 780 m slm
Carta Tabacco:
01
Arrivo:
Rif. Monte Talm - 1100 m slm
Sentieri:
Strada Forestale da Prico di Prato Carnico
Dislivello max:
320 m
Difficoltà
Bassa
Note percorrenza:
1,5 ore salita - 1 ora discesa - (Percorso innevato)
Periodo:
5 febbraio 2006
Partecipanti:
Andrea, Fabrizio, Franco, Paola, Paolo

Mappa
A volte si afferma che la montagna andrebbe vissuta sia nel bene sia nel male, questo è un caso che riguarda il male.









Dopo uno stop forzato di un mese dalle escursioni, dovuto ad impegni e maltempo, il gruppo decide di fare un’uscita con qualsiasi condizione atmosferica e qui già si pecca di presunzione.
Previsioni meteo della sera precedente: “Giornata tipicamente invernale segnata da forte maltempo, con abbondanti piogge in pianura e nevicate sull’arco alpino..”, niente di più esatto!


Dopo aver tentato di raggiungere la località
Pian di Casa in Val Pesarina ma respinti dall’abbondante nevicata in corso, ripieghiamo sulle pendici del Monte Talm per tentare di raggiungere l’omonimo rifugio.


Parcheggiamo a
Prico sotto una pioggia battente mista a neve e senza tante discussioni ci avviamo sulla stradina per il rifugio. Il mal tempo imperversa, siamo sotto la pioggia e ci addentriamo nel bosco.


























Il percorso abbondantemente innevato non presenta difficoltà particolari neppure, quando decidiamo di abbandonare la strada per seguire il
sentiero 226 che si inerpica per il pendio, unica differenza: la pioggia si tramuta in neve.










Saliamo questo sentiero un po’ ripido, tutti imbacuccati nei nostri giubbotti. Per questa volta tralascerei le descrizioni del paesaggio circostante limitatevi ad immaginare un bosco bagnato.
















Con l’umidità anche gli abiti si fanno pesanti oltre al terreno, avanzare diventa particolarmente faticoso e il morale non è sicuramente dei migliori.














Si procede in ogni caso senza desistere fino al ricongiungimento del sentiero con la strada forestale dove usciti dal bosco la neve si infittisce e cade abbondantemente.
















Ancora qualche centinaio di metri e siamo al rifugio dove purtroppo non c’è la classica stanzetta aperta per un ricovero di fortuna, ma unicamente un’ampia tettoia abbastanza riparata dove ci riposiamo.







Intanto la neve cade con un’intensità mai vista e noi la guardiamo non senza un certo autocompiacimento per la piccola “sfida” vinta contro gli agenti atmosferici.