MONTE CROSTIS
Testo di "Fabrix" - Web/Foto "PaMa" - "Fabrix"

Monti:
Alpi Carniche Centrali
Partenza:
Bosco di Tualis - 1300 m slm
Carta Tabacco:
09
Arrivo:
Monte Crostis - 2250 m slm
Sentieri:
CAI 151 - 154
Dislivello max:
950 m
Difficoltà
Bassa
Note percorrenza:
3 ore salita - 2 ora discesa - (Percorso in cresta Crostis-Pezzacul)
Periodo:
9/ott - 1/nov 2005
Partecipanti:
Fabrizio, - Andrea, Laura, Paolo


Il
Crostis è un perfetto balcone naturale sul gruppo del Coglians, ma non solo.






Durante la stagione estiva è una montagna piuttosto frequentata vista anche la comodità della strada che da
Tualis conduce fino a Casera Chiadinis Alta, che trovandosi a quota 1934 m, in pratica a soli 300 m di dislivello dalla vetta, consiste in un ottimo avamposto per una facile ascesa.









Chi desidera invece godersi l’escursione un po’ in solitudine, preferisce, come noi, andarci in autunno e in ogni caso nella giornata “giusta”. In questa stagione, infatti, si verificano le condizioni ideali per un’emozionante passeggiata sopra le nuvole e il
Crostis è alla quota giusta per questa situazione.


Imboccata la strada che da Tualis risale verso le casere Chiadinis alta e bassa, diciamo che si può parcheggiare allo spiazzo che si desidera lungo la carrareccia a seconda di quanta strada a piedi si vuole fare. Noi abbiamo deciso di saltare la prima parte del sentiero 151 e proseguire in macchina per un tratto, parcheggiando a quota 1300 m circa.

Seguendo la strada immersa nel bosco percorriamo, avvolti dalle nuvole basse, diversi tornanti fino ad un lungo tratto quasi rettilineo, ma sempre in salita.














L’atmosfera è molto grigia, in pratica camminiamo in mezzo alle nubi, anche se la temperatura e l’assenza di vento fanno ben sperare per il prosieguo dell’escursione. Imbocchiamo così la seconda parte del sentiero 151 che segue la
Costa Buina in direzione delle casere Chiadinis, un sentiero abbastanza agevole che risale di circa 200 m per raggiungere le casere.






Ora un certo chiarore sembra aprirsi sopra di noi, infatti, stiamo per sorpassare il limite delle nuvole e ritrovarci sotto il cielo azzurro rischiarato dal sole del mattino. Da qui in poi è spettacolo, un mare di nuvole sotto di noi che ricopre tutte le vallate lasciando affiorare solo le cime più alte delle nostre montagne, raggiungiamo la casera per la prima sosta.


In mezzo a questo scenario fantastico raggiungiamo facilmente la cima del M. Crostis e da qui la vista del gruppo del Coglians ci regala una nuova emozione.


Il color ruggine dei pendii erbosi contrasta con le tonalità di grigio della roccia ora più chiara, ora più scura a seconda del passaggio delle nuvole e alla sua base un lago bianco di nubi in movimento che sembrano defluire attraverso la stretta apertura del
P.so di Monte Croce Carnico verso la vallata austriaca.


La
cresta del Floriz fino al Rif .Marinelli fa da spartiacque per il secondo mare che sommerge la vallata di Collina e tutto sotto il Capolago e la cresta del Volaia.






Seguiamo ora il sentiero in cresta 154 per raggiungere la cima del Pezzacul ed ammirare la prosecuzione della lunga cresta fino al
Cimone di Crasulina.
















Il percorso non presenta difficoltà a patto di mantenere l’attenzione nei tratti che si affacciano al ripido pendio di sinistra e in breve raggiungiamo la nuova cima e ammiriamo il nuovo spettacolo.
















Tutta la cresta sembra una penisola che si immerge nelle nuvole, paesaggio reso ancora più piacevole da una nuova schiarita che modifica le tonalità delle nubi e del terreno.















































Ci godiamo lo scenario senza fretta osservando le cime conosciute che spuntano qua e la oltre al colosso
Coglians-Chianevate che la fa da padrone su tutto. È stata la giornata “giusta”.