MONTE CIMONE
Testo di "Fabrix" - Web/Foto "PaMa"

Monti:
Alpi Carniche Orientali
Partenza:
Piani del Montasio - 1502 m slm - C.ra Pecol
Carta Tabacco:
18
Arrivo:
Monte Cimone - 2379 m slm
Sentieri:
C.A.I. 621-640-641
Dislivello max:
877 m
Difficoltà
Media
Note percorrenza:
4 ore salita - 3 ore discesa
Tratto con breve ferrata
Periodo:
24 settembre 2005
Partecipanti:
Andrea, Fabrizio, Paolo

Il Cimone, raggiunto dai Piani del Montasio rappresenta un’escursione veramente particolare, ora per la varietà del sentiero, ora per gli stupendi panorami che il percorso propone.




La camminata ha inizio da C.ra Pecol, molto frequentata nella stagione estiva per i suoi prodotti caseari. Dopo una breve discesa per mulattiera si raggiunge il sentiero 621 che con facilità percorre le boscose pendici del Monte Zabus, sotto di noi si apre la Val Raccolana, e di fronte il gruppo del Canin dal M. forato fino al M. Sart, la visibilità è perfetta.






Il bosco si dirada e arrivano i verdi pendii tra lo Zabus e il Pizzo Viene, la salita si fa più pronunciata, ma non difficile; con brevi e comodi tornanti si guada-gnano le prime formazioni rocciose modellate dall’acqua e dal tempo, in particolare una grande caverna dove l’unico suono è prodotto dalle gocce d’acqua che cadono dal soffitto calcareo.














Siamo ora sul segnavia 640 in vista della Forca di Vandul, ma già sulle rocce davanti a noi alcuni stambecchi attirano la nostra attenzione; la zona n’è molto frequentata e non è raro avvicinarli.










































La forca è una finestra aperta verso la Val Dogna, anzi sembra quasi che la montagna si sia aperta in due viste le pareti verticali e impressionanti che la delimitano.




















A cavallo della forca, guardando prima da una parte poi dall’altra, pare di essere sul confine tra due mondi:

da un lato il dolce pendio verde e assolato,

















dall’altro lo strapiombo grigio e senza fondo.























Ora un breve tratto di ferrata, non difficile, ma in ogni caso da non sottovalutare, ci permette di sormontare le rocce che accedono alla cresta che consiste nell’anticima del M. Cimone.














Dalla cresta lo spettacolo è grandioso: tutto il gruppo del Canin, la Val Dogna, ogni direzione è una festa di cime e valli fino alla vista del Montasio che con la sua maestosità ruba la scena a tutti.



Da questa posizione la vista del Montasio è difficile da descrivere, credo che anche le più belle foto di Paolo non gli rendono giustizia, bisogna vederlo dal vero.


Una montagna così bella quasi da poter toccare, ma che nello stesso tempo sembra inviolabile, la vera immagine delle Giulie.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ormai la meta è vicina e sorpassata la Forca della Viene si risale l’ultima salita tra erba e gradoni di roccia che conduce alla vetta del Cimone.

































La vista del piccolo bivacco proprio sulla cima ci indica la fine delle fatiche e il meritato riposo sull’erba, circondati dallo spettacolo delle montagne intorno a noi.














Unico pensiero sulla via del ritorno: ..............................................
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il Montasio