FORCELLA CIMOLIANA E
CAMPANILE DI VAL MONTANAIA
Testo di "Fabrix" - Web/Foto "PaMa"

Monti:
Dolomiti sinistra Piave
Partenza:
Rif. Pordenone - 1163 m slm
Carta Tabacco:
21
Arrivo:
Forcella Cimoliana - 2163 m slm
Sentieri:
C.A.I. 349-360-353
Dislivello max:
1000 m
Difficoltà
Medio Alta
Note percorrenza:
4 ore salita - 2 ore discesa
Percorso ad anello
Periodo:
13 agosto 2005
Partecipanti:
Andrea, Fabrizio, Franco, Laura, Paolo

 

 

 

Finalmente la nostra prima escursione in queste zone, conosciute, ma ancora selvagge, dove l’afflusso pur continuo di turisti sembra non aver modificato un ambiente che appare ancora incontaminato e regolato solo da se stesso.

Da Cimolais si risale la comoda strada, in gran parte asfaltata, (pedaggio di 5 euro) che conduce al parcheggio ricavato nell’alveo del torrente Cimoliana poco sotto il Rifugio Pordenone.




Lasciata la vettura si procede seguendo le indicazioni per il rifugio che si raggiunge in pochi minuti all’interno del fitto bosco di faggi e abeti che lo circonda.

Il rifugio, di buone dimensioni, sembra comodo ed accogliente, sicuramente sarà gremito all’ora di pranzo vista la vicinanza al parcheggio.








Proseguiamo ora a destra del caseggiato immettendoci sul sentiero 349 che seguendo il costone parallelamente alla valle sottostante ci immette alla Val Monfalcon di Cimoliana.

Da qui seguiamo il sentiero su di un esteso ghiaione.

A mano a mano che procediamo si apre sui nostri fianchi e davanti a noi un paesaggio imponente di rocce altissime, stratificate, spaccate, compatte, pareti verticali e lisce che terminano in guglie affilate, torri, diedri modellati dall’acqua e dal tempo, un paesaggio che affascina ed intimorisce allo stesso tempo. Il ghiaione continua piuttosto lungo, ma di moderata pendenza, l’esposizione al sole del mattino comincia a farsi sentire, il vicino torrente consente di rinfrescarci.

 

 

...... .........

Guadato il corso d’acqua a quota 1603 m, il terreno cambia e la ghiaia lascia il posto ad un comodo sentiero tra erba e bassa vegetazione che ci accompagna fino al bivio con il segnavia 360, appena dopo aver riguardato il torrente. Qui ci immergiamo in un fitto bosco di mughi salendo rapidamente di quota, quindi attraversiamo un’ampia zona caratterizzata da ghiaie e massi per immetterci all’inizio della lunga gola che ci porterà alla forcella.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’apertura, tra due alte pareti rocciose non è molto invitante, si tratta di un sentiero piuttosto ripido su sassi molto instabili di diverse dimensioni, il rischio di scarico di pietre e molto alto e bisogna procedere con molta cautela ed attenzione per non mettere in pericolo coloro che sono dietro a noi. Si procede lentamente e con fatica, saggiando il terreno ad ogni passo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A questa difficoltosa salita si aggiunge uno scalino roccioso verticale di 5 o 6 metri munito di cavo e staffe dove è utile l’autoassicurazione e una volta superato mantenere alta l’attenzione causa le pietre mobili sulla sua sommità. Il canalone ora si restringe mantenendo una pendenza elevata e accentuando ancora il rischio delle pietre, l’attenzione deve rimanere alta.

Continua