CRETA DI COLLINETTA - "CELLON"
Testo di "Fabrix" - Web/Foto "PaMa"

Monti:
Alpi Carniche Centrali
Partenza:
P.sso Monte Croce Carnico- 1360 m slm
Carta Tabacco:
9
Arrivo:
Creta di Collinetta - 2238 m slm
Sentieri:
Ferrata "Senza Confini"
Dislivello max:
878 m
Difficoltà
Medio Alta
Note percorrenza:
4 ore salita - 2 ore discesa
Percorso ad anello
Periodo:
6 agosto 2005
Partecipanti:
Andrea, Fabrizio, Gigi, Laura, Paolo

Creta di Collinetta o Cellon, fu teatro assieme al Pal Piccolo, di cruenti scontri durante la Grande Guerra.
Il percorso che andremo a descrivere attraversa questi luoghi utilizzando proprio delle opere che furono costruite per movimentare le truppe durante il conflitto.

 

Dall’ampio parcheggio situato al confine con l’Austria ci si incammina seguendo la strada fino all’altezza del sottopasso austriaco, quindi a sinistra si risale il sentiero (tabella) che inoltrandosi nella vegetazione raggiunge l’inizio del tunnel del Cellon.

 

 

 

 

 

 

 

 

 





Si tratta di un’opera costruita dall’esercito austriaco che attraverso la montagna conduce ad un pianoro sovrastante, scavato nella roccia, è fornito come ausilio alla sua percorrenza di cavo metallico e staffe, è quindi necessario il set da ferrata e una torcia in quanto pur essendoci alcune feritoie l’illuminazione è molto scarsa.

 

 

 






Il tunnel si snoda per una lunghezza di 183 metri e copre un dislivello di 110 metri, questo fa capire la pendenza dello stesso.

 

 

 

 

 




È importante inoltre prestare attenzione a non smuovere sassi in quanto non ci sono molti ripari per coloro che eventualmente si trovano sotto di noi oltre al fatto che le pietre cominciano a rimbalzare sulle pareti del tunnel acquistando velocità e schivarle al buio non è facile!

 

 

 

 

 



 

Usciti dal tunnel si prosegue lungo il sentiero che attraversando un tratto di mughi accede ad un pendio ricoperto da grossi massi, e successivamente al canalone che termina sull’attacco della Ferrata Senza Confini (tabella).

 

 

 

 

 









Si parte con una breve arrampicata che ci porta all’inizio del cavo, quindi si accede ad un piccolo terrazzino che immette su quello che tecnicamente viene chiamato un diedro, ma noi abbiamo ribattezzato “il paretone”.

 

 

 

 

 













Si tratta di una parete inclinata, alta più di 100 metri, munita di staffe e cavo che come una rampa si proietta verso l’alto raggiungendo una cresta esposta.



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

Continua