TRAVERSATA MANGART-VEUNZATesti - Web/Foto: "PaMa"

Monti:
Alpi Giulie
Partenza:
Parcheggio Rif. "Koca na Mangnu" - 2043 m slm
Carta Tabacco:
19
Arrivo:
Biv. CAI Tarvisio (2015 m slm) - Biv. Nogara (1850 m slm)
Sentieri:

Ferr. "Via della Vita
CAI 513 - 517
Ferr. "Italiana"

Dislivello max:
1185 m slm
Difficoltà
Alta
Note percorrenza:
13 ore la traversata fino al Bivacco F.lli Nogara
1 ora ascesa Ferrata Italiana
Periodo:
15-16 luglio 2005
Partecipanti:
Gigi, Giorgio, Paolo (Traversata 2 gg)
Andrea, Carla, Laura (Ferr. Italiana)

1) - TRAVERSATA IN CRESTA MANGART-VEUNZA (OVEST/EST)
15 luglio 2005............il grande giorno è arrivato.
Partiti all'alba, il nostro obiettivo è quello di percorrere la traversata ad anello dal
Mangart al Veunza. Ci aspetta un'escursione difficile, (con lunghi percorsi in ferrata), sull'interminabile cresta est del Mangart. Una balconata panoramica che unisce gran parte delle cime e permette di allargare lo sguardo su tutte le Giulie orientali.


Giunti al parcheggio in prossimità della
Forc. della Lavina (2043 m) notiamo la presenza di nuvole basse e un vento moderato da sud a nord.

Dopo aver verificato un'ultima volta il contenuto dei propri zaini (dato che l'escursione durerà due giorni), iniziamo la traversata.

 

In breve si giunge alla Forc. del Mangart e da qui all'arrivo panoramico della Ferrata Italiana. Dall'alto possiamo quindi osservare la nostra prima meta da raggiungere entro la giornata: il Bivacco F.lli Nogara.
















Si prosegue lungo il sentiero ben segnalato e a tratti attrezzato, fino a raggiungere l'ampio cengione che fascia tutto il fronte settentrionale del cupolone sommitale.








A quota 2485 m si giunge al bivio dal quale, verso destra, si può raggiungere la cima del M.te Mangart (2677) (vedi esc. 11), mentre dritti si prosegue lungo il nostro itinerario di cresta.







Il paesaggio appare sempre più maestoso e vario, roccioso e strapiombante a nord e verdeggiante ma non meno insidioso a sud.

























Da qui in poi il sentiero incomincia a presentare passaggi sempre più aerei ed esposti.


























A questo punto è necessario abbassarsi sul versante meridionale per un centinaio di metri, aggirando un costone e attraversando un vasto prato che sprofonda in un strapiombante canalone ..............



















































............. giunti al severo intaglio della Mala Forca questo viene superato, risalendo l'opposta parete resa più agevole dalla presenza del cavo ....










Dal Malpasso, come si chiamava ai tempi di Kugy, ci si abbassa per un centinaio di metri sulla sud per poi risalire, su parete attrezzata, fino alla cresta sommitale.



Da quassù, lo Jalovec e il Triglav sembrano veramente a un passo.



Ripresa la via panoramica di cresta ad un certo punto ci accorgiamo che la discesa rispetto al Piccolo Mangart di Coritenza è eccessiva....




.....infatti i segnavie sloveni ci hanno tratto in inganno facendoci perdere quota e portandoci verso l'ampio canalone in direzione perpendicolare al Biv. CAI Tarvisio....


.....vista l'ora, si decide di proseguire fino a raggiungere il ghiaione per poi risalirlo e cercare una via diretta che da sotto ci permetta di raggiungere il Biv. CAI Tarvisio.........

















.....qui troviamo un orrido colatoio, nel quale un cavo penzolante, invitava a risalirlo facilmente....... (ma era solo apparenza , vista la severità dei passaggi )...






















In questo modo riusciamo a recuperata la cresta, scavalcando Forcella Sagherza, e quindi ridiscendiamo fino a raggiungere il Bivacco Cai Tarvisio (2160 m).



















E' il momento, quindi di una meritata sosta, per soffermarsi sul paesaggio e recuperare le forze prima di intraprendere la mitica Ferrata Via della Vita ....... Continua Ferrata "Via della Vita"