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Carta Tabacco

020

14 novembre 2004

Catena dei Monti Musi (Giulie del Gemonese)

C.A.I.  709-740

Plan di Tapou - 890 m slm

Forc. Stiliza - 1799 m slm

4 ore salita — 2 ore discesa .  Percorso innevato

Difficoltà

Periodo

Sentieri

Partenza

Arrivo

Percorrenza

Monti

Andrea, Fabrizio, Franco, Laura, Paolo.

909 m

Dislivello max

Media

Raggiunto il Plan di Tapou, poco lontano dalle Sorgenti del Torre , parcheggiamo la vettura (cartello di divieto di accesso) e seguiamo sulla destra un breve tratto di strada sterrata (segnavia 709). La prima neve, caduta pochi giorni prima, ricopre totalmente il percorso, il freddo pungente alimentato dal vento freddo proveniente da est l’ha resa già piuttosto consistente sotto gli scarponi.

 

L’Alta Val del Torre nonostante la vicinanza alla pianura, propone ambienti naturali di grande bellezza ed ancora selvaggi, dove le quote relativamente “basse” consentono escursioni anche nella stagione fredda, non va in ogni caso sottovalutato l’impegno fisico che certi sentieri comportano.

In breve raggiungiamo il sentiero presso C.re Plan di Tapou e cominciamo a salire in mezzo al bosco spoglio e innevato. La traccia è ben visibile e sale con pendenza costante seguendo la direzione di un vallone che termina dopo circa un ora di cammino su di una selletta sotto la cima del Monte Tapou (1100 m slm).

Qui il vento si fa sentire più forte e freddo nonostante la giornata piuttosto assolata e riprendiamo subito la salita per scaldarci. Ora il sentiero si fa ancora più ripido, in pratica traccia una linea quasi dritta fino alla forcella e con la neve ormai ben oltre gli scarponi, la fatica si fa sentire costringendoci a brevi pause durante l’ascesa per riprendere fiato.

Con la neve, i segni si fanno presto a perdere e dopo aver attraversato un ripido canalone ci accorgiamo di un segno bianco-rosso proprio su di una roccia dalla parte opposta, pazienza ormai continuiamo così. Il pendio rimane costantemente ripido e il vento, salendo di quota, comincia veramente a diventare fastidioso, la fatica si fa estenuante, davvero un “bel” sentiero pensiamo.

Arriviamo a quota 1550 abbarbicandoci su di un pendio sgombro da neve ma senza riparo dalle sferzate del vento, ……...

infatti, mangiamo velocissimi e a malincuore decidiamo di scendere (ammutinamento!!), seguendo la via della salita,…vabbè torneremo!!