Testi “Fabrix”

Web e fotografie “PaMa”

Carta Tabacco

09

24 ottobre 2004

Alpi Carniche Centrali

CAI 404 Strada Forestale

Castel Valdaier - 1340 m slm

Monte Dimon - 2043 m slm

Percorso ad anello

Difficoltà

Periodo

Sentieri

Partenza

Arrivo

Percorrenza

Monti

Fabrizio

703 m

Dislivello max

Bassa

In breve sono già in autostrada, la situazione meteo non cambia anzi più vado avanti più mi vengono ripensamenti sul guidare in mezzo alla nebbia alle 7 del mattino di domenica e le montagne neanche si vedono! Mi costringo a raggiungere il luogo di partenza: Castel Valdaier , “.. è proprio un castello …” penso un po’ incuriosito, d’altronde se lo chiamano Castel Valdaier che cosa dovrebbe essere?

 

M’incammino sotto le nubi grigie lungo una stradina asfaltata fino a raggiungere il sentiero che mi porterà al loro interno, fa freddo, è tutto bagnato, nebbia, per fortuna il sentiero non è fangoso e gli scarponi appoggiano su di uno strato di sassi minuti tra l’erba bassa. La pioggia è finissima, la sento appena sul viso ma in breve sul pile si formano mille goccioline uguali, è quasi un peccato rompere quell’uniformità passandoci la mano sopra.

 

 

 

Pensando a questa escursione, una volta rientrato a casa, ho deciso di darne la descrizione comunque, pur avendola effettuata da solo, quindi togliendola dalle

Questa in pratica, stava per essere un’altra escursione mancata, viste le avverse condizioni meteo che non davano tregua già da tre settimane, oltre al fatto che sarei andato da solo, non che non mi sia mai capitato, ma questa volta tra infortuni, impegni lavorativi, pranzi e altro, ero rimasto l’unico “sopravvissuto” del gruppo.

 

Era la sera prima, internet per consultare il meteo, Rai tre regionale , dicono che potrebbe esserci un miglioramento in mattinata, a mezzanotte non c’era una stella in cielo …”..ma vediamo domani”.

 

La sveglia è deprimente, il cielo plumbeo non lascia molte speranze, nubi in ogni direzione e una fastidiosa pioggerellina consigliano di tornare velocemente a dormire …” ..ma.. proviamo..”.

mie” personali e, purtroppo, senza poter condividere una documentazione fotografica, in quanto mi devo ancora regalare uno di quei gioiellini digitali che Paolo conosce bene.

 

Il sentiero pur ripido non presenta difficoltà, l’ho studiato la sera prima, da solo meglio non prendere rischi, niente percorsi troppo lunghi, niente tratti troppo esposti, no ferrate e magari anche una via di fuga … con questo tempo poi… Continuo a salire, non si vede niente oltre dieci metri da me, ritornano i ripensamenti sui motivi che portano una persona a farsi un giro nel nulla e intanto continuo a salire. Prima tappa al cospetto di una slanciata antenna per telefonini ..campo pieno! Piccole soddisfazioni! Bevo, riparto, fa meno freddo anche perché il sentiero ha preso proprio una brutta inclinazione, in più ora non vedo a cinque metri, ora a tre e comunque non vedo la fine dello strappo; ripensamenti … e continuo a salire inventandomi dei tornanti ma non dura tanto in quanto raggiungo un falsopiano dove riprendo fiato e mi rendo conto che adesso vedo solo qualcosa che sembra un sentiero un passo davanti a me …che cavolo! Oggi proprio non và! Controllo la cartina, sono giusto, ecco un segno, vado avanti ci sono dei canaletti scavati dalla pioggia che si confondono con il sentiero, ma trovo i segni… sono ancora giusto in mezzo al nulla.

 

 

Si ricomincia a salire senza capir “dove” , ma la nebbia ora è più chiara, grigia ma più chiara, salgo ancora, non dovrebbe mancare molto prima arrivo e prima me ne torno a casa e in ogni caso fuori da questa nebbia!... però è ancora più chiara… mi fermo come ad aspettare qualcosa, vedo la nebbia sopra di me che scorre lentissima poi a destra un contorno enorme che si svela lentamente sempre dietro la nebbia …una cima!

Riprendo a salire deciso nel nulla che sta diventando qualcosa, sempre più nitido, più contrastato, più luminoso …sono...sono sopra?!

 

Un mare bianco infinito sotto un cielo limpido e azzurro da deplian vacanze, e il Sole! Che bello il Sole, quasi non me lo me lo ricordavo, raggiungo la cima in un niente, sono in cima ad una calda isola sopra le nuvole, al centro di uno spettacolo a 360°, qua e là altre isole affiorano dal mare bellissime lasciandosi riscaldare alla luce e facendosi ammirare mentre mi siedo sull’erba come se avessi visto il mondo per la prima volta … e soprattutto, nessun ripensamento!

Foto by Max Fed.

Foto by Max Fed.