Testi “Fabrix”

Web e fotografie “PaMa”

Giunti al termine della ferrata ci si trova sulla cresta e da lì alla cima erbosa, sulla destra, e questione di pochi minuti (croce in vetta), lo scenario si amplifica ulteriormente rendendosi visibili tutti  gruppi più noti della regione e non solo: Canin, Montasio, Coglians, Sernio, Grauzaria  per dirne alcuni  e altre cime e picchi che degradano fino alla pianura.

 

L’esperienza si protrae per circa un ora, comprese alcune soste su dei terrazzini naturali lungo il percorso, lo scenario è stupendo e più si sale di quota più si apre in una moltitudine di cime, verdi altopiani, boschi, fino a dove arriva lo sguardo.

Per la discesa abbiamo utilizzato il sentiero storico che percorre la cresta verso est, un po’ più esposto del sentiero 442 e che comunque si congiunge a quest’ultimo alla Forca di Lanza. Il tratto attraversa una zona con resti di fortificazioni della I guerra mondiale, vi è anche una galleria che passando sotto la cresta sbuca sul versante nord su di una postazione di tiro.

Arrivati alla Forca di Lanza, si prende a sinistra il sentiero 442a che senza difficoltà degrada verso la casera, attraversando una bassa vegetazione e per un tratto, una larga torbiera ai piedi dello Zuc della Guardia. Da qui in una ventina di minuti si raggiunge il punto di partenza.

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